Cosa ci rende felici? Il paradosso che ha come unica soluzione la ricerca stessa della felicità è uno dei misteri più intriganti che ognun di noi spesso si trova ad affrontare, Per me il paradosso della ricerca della felicità trova concretizzazione in un concetto semplice: un istante singolo nel quale la chiarezza dello scopo della ricerca e della sensazione che ci aspetterà come ricompensa, sono talmente evidenti da creare una epifania.

Questa settimana ho sfiorato personalmente questa epifania con il raggiungimento di un traguardo che mi ha impegnato 6 mesi: 6 mesi di allenamenti, dieta ketogenica, tanta forza di volontà (cosa di cui fortunatamente so di averne una vagonata) e consistenza nel raggiungere la meta che mi ero prefissato.

E’ difficile descrivere cosa scatta nella testa di chi si pone un obiettivo, ma l’energia che si genera nel perseguire questo obiettivo è una fonte inesauribile e incredibile di forza di volontà che si può applicare a migliorare le nostre capacità di relazione.

BACKSTORY

Sono sempre stato abbastanza sovrappeso, ogni volta che mi sono deciso a predere dei kg, li ho sempre ripresi dopo qualche anno, con la grande fortuna di avere un metabolismo che mi ha sempre permesso di salire e scendere senza grossi danni di salute o estetici. Da un lato la genetica, dall’altro una forza di volontà che ammetto essere al limite del maniacale, mi hanno sempre facilitato nel processo, ma quello che mi è sempre mancato è stata la motivazione iniziale.

Ogni momento di felicità mi ha sempre portato a ingrassare visibilmente, perdere peso è sempre stato un sintomo di infelicità e insoddisfazione personale. Funziono al contrario della maggior parte delle persone. Ammetto che l’anno in cui ho creato PRSD, la mia società di consulenza, con i miei soci e i ragazzi, è stato un anno di estrema felicità personale, nonostante lo stress, il lavoro e le preoccupazioni economiche e non. In questo periodo sono lievitato come non mai.

Ero felice e non mi sono mai preoccupato di me, nel bene o nel male.

Con l’acquisizione le cose sono cambiate, nel bene per certi versi, nel male per poche altre, ma che ritenevo per me davvero importanti… fra le altre cose, l’ultima iniziativa dei ragazzi è stata una “intervention” per rimettermi in sesto. Con il senno di poi, l'”ultima” iniziativa è stata quella che ricordo con un affetto unico, anche perchè al tempo nessuno poteva ipotizzare che fosse l’ultima e che di fatto le relazioni che ci legavano si sarebbero deteriorate a tal punto da dissolvere quello ci caratterizzava. Ma basta essere sentimentali, inutile rivangare i passato.

Quali erano gli obiettivi che sono diventati in questi 6 mesi una ossessione?

Beh, l’obiettivo era raggiungere un obiettivo qualsiasi con costanza e ossessione, non importava realmente l’obiettivo in se. Mi sono dato il perdere 20kg in sei mesi, con ogni strada possibile. Intraprendendo il percorso di cui ho cominciato a scrivere su questo blog… un percorso di massima distruzione personale di un qualcosa che non sentivo più mio e che non mi apparteneva più.

RISULTATI

Risultato ottenuto, persi i 20kg promessi attraverso un percorso in cui ho davvero toccato il fondo su tanti aspetti. Ho tagliato i ponti con tutte le cose materiali, focalizzandomi sul minimo indispensabile per sopravvivere, ho tagliato i ponti con le persone per evitare di pesare su di loro quando non fossi stato in grado di essere presente e allo stesso tempo perchè non me la sentivo di prendere responsabilità di nessun tipo.

Essere nella posizione di poter morire, fuggire, sparire da un momento all’altro e non pesare a nessuno… questo era un outcome che volevo ottenere.

Ovviamente non avevo idea se sarei riuscito a ottenere anche solo in parte questo risultato, ma come più volte ho scritto, l’annichilamento personale è una delle condizioni per poter ottenere una obiettività nelle decisioni e questo era quello che personalmente mi serviva per riconquistare il controllo.

Il viaggio è stato infinitamente più difficile di quanto mi aspettassi, le situazioni sono precipitate velocemente, tenere un regime alimentare stretto ha ucciso la mia capacità di gestire l’umore e l’ossessione di ottenere un obiettivo in poco tempo ha alzato la tensione.

Se dovessi scegliere un sentimento basale, che ha definito questi mesi, sceglierei #RAGE. Rabbia, rabbia immotivata e strisciante.

Sinceramente tutto mi sarei aspettato tranne che la rabbia, mi sarei aspettato tristezza, melanconia, etc… tutte emozioni che sono arrivate in certa misura, ma non mi sarei mai aspettato di avere così tanta rabbia repressa e in corpo.

E’ facile retrospettiva a fatti avvenuti, ma la perdita della mia azienda, la perdita del mio team e delle relazioni che ritenevo importanti di fatto sono stati elaborati esattamente come un lutto con tutte le fasi dell’elaborazione del lutto di Kübler-Ross.

Alle volte mi do dello scemo per essere stato in grado di gestirla, dall’altro sono stato sollevato dal non essere rimasto completamente distrutto.

 

Sono realmente contento di aver scelto di sfogare questa rabbia con Muay Thai, senza sfogo non so come avrei potuto gestirla.

Ho finito? No…

Ho superato la fase di Bargaining e di Depression e fortunatamente queste due fasi penso siano durate molto meno rispetto alle prime due.

Anche se, non nascondo di aver paura di non esserne riuscito realmente…

Il viaggio non è terminato, manca ancora un ultimo miglio e allora tireremo realmente le stime di questa esperienza. Manca il “gancio” che mi permetta di uscirne fisicamente e psicologicamente da questo percorso di autodistruzione e sono certo che ne vedremo delle belle… Per gancio intendo un piccolo sistema di controllo e recupero messo in piano quando le cose andavano bene, ad esempio ‘intervento di un amico, una scelta forzata di vita personale come un tatuaggio o un cambio di casa, che possa fare da “kick” e farci riflettere / rinsavire quando siamo certi che non saremmo da soli in grado di risalire la china in autonomia perchè troppo coinvolti.

La prima “uscita” pianificata per giugno l’ho mancata… CVD alla fine della fiera sono sempre stato un debole….  la seconda sarà a Settembre e allora ci divertiremo…

Prossimamente vi voglio raccontare dell’effetto Beyoncè e del perchè sia così facile odiarmi:

Beyoncé woke up like this (flawless) and works hard (grinds till she owns it). The contradiction makes her great.

https://www.vox.com/culture/2018/4/16/17242608/beyonce-coachella-paradox-icon